tiberio, un imperatore fuori tempo
L’ispirazione e la follia spesso camminano a braccetto, e nel mio caso si sono date appuntamento su un’isola mediterranea battuta dal vento. Spinta dalle storie epiche che mi raccontava Capri – o forse solo da un eccesso di caffè – ho deciso di scrivere questo libro. E, fidandomi ciecamente del mio intuito e del mondo digitale, l’ho autopubblicato su Amazon. Perché sì, se Tiberio poteva gestire un impero senza chiedere consigli a nessuno, io potevo gestire un manoscritto senza un team di editor, grafici e correttori di bozze.
Certo, qualche refuso è rimasto, ma vogliamo davvero soffermarci su qualche “h” ballerina o su un accento ribelle? Il cuore del libro è lì, intatto, con tutta la sua ironia, le sue riflessioni e i suoi voli pindarici. D’altronde, se perfino l’impero romano aveva i suoi crolli strutturali, perché il mio libro non potrebbe avere un po' di imperfezione? L'importante è che il messaggio arrivi... possibilmente senza troppe cadute di stile (letterarie, non dalle scogliere di Tiberio).
Nel mio libro “Tiberio: un imperatore fuori tempo” non troverete la solita cronaca storica da manuale, quella che fa sbadigliare anche gli amanti dell’antica Roma, ma un viaggio intimo che intreccia riflessione e qualche stoccata alla modernità.
Tiberio, attraverso le pagine di questo libro, non è solo un personaggio del passato. No, è la vostra guida disillusa e ironica, un imperatore con la tunica stropicciata e lo sguardo di chi ha visto tutto e non si stupisce più di niente. Con il suo cinismo arguto, riflette su Capri oggi, regina del lusso e delle scorribande turistiche, dove tra un caffè esorbitante e un selfie al Salto di Tiberio si può intravedere lo stesso miraggio di gloria che animava l’antica Roma. Perché, diciamolo, il mondo ama sempre gli scenari epici, ma spesso si ferma solo alla facciata.
L’isola, con i suoi vicoli stretti, i profumi di limone e i panorami da cartolina, è la vera protagonista: testimone dei fasti imperiali e simbolo delle contraddizioni contemporanee. Il Salto di Tiberio, con le sue leggende truculente, non è solo un luogo iconico, ma una domanda a cui non possiamo sfuggire: quanto siamo disposti a sacrificare per restare al vertice? E se scivoliamo, è colpa del destino o della nostra ostinata paura di lasciarci andare?
Tiberio non fa sconti e ci guarda con quel mezzo sorriso di chi ha imparato che la storia si ripete, ma con accessori diversi. Gli antichi avevano le corone d’alloro, noi gli anelli di luci LED per i selfie. Nelle sue osservazioni c’è uno specchio puntato dritto su di noi. Siamo davvero così diversi dai romani, con le loro ambizioni, le loro paure e i loro complessi di superiorità?
Ironia e malinconia si fondono, trasformando Tiberio in una figura sorprendentemente moderna. Tra battute taglienti e riflessioni amare, ci invita a riflettere sulle nostre scelte, su quelle ambizioni che ci spingono sempre avanti, ma che spesso ci fanno inciampare. Come lui, anche noi possiamo guardarci indietro e ammettere: "Il presente non è poi così brillante, e il passato, a volte, era decisamente migliore."
Quando Tiberio, imperatore romano, decise di ritirarsi sull’isola di Capri, cercava rifugio dalla frenesia politica di Roma. Oggi, millenni dopo, Tiberio osserva con occhi scettici un mondo moderno che ha trasformato il suo tranquillo rifugio in un parco giochi per l’élite.
L’imperatore ci guida in un viaggio che intreccia passato e presente, mito e realtà.
“tiberio, un imperatore fuori tempo” non è un resoconto storico, ma una esplorazione delle idiosincrasie della nostra società moderna. Con uno sguardo critico e a volte sardonico, l’autrice invita i lettori a riflettere sulle nostre convinzioni sociali e politiche, mostrando come i capricci della storia tendano a ripetersi.
Questo libro è un esperimento narrativo che mescola “fatti” con finzione artistica, presentando un uomo che, nonostante le epoche passate, si trova a riflettere sulle contraddizioni e le assurdità del mondo moderno.
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