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giorgia dublino

Il Dolce Sabotaggio Nonnico.

Mi capita spesso di lasciare Alberto e Giordana dai nonni ed è proprio l’ultima volta, che al mio ritorno, mi sono trovata di fronte a un vero e proprio scenario di anarchia…peggio di quando sono con me!

Alberto era completamente immerso nel suo mondo digitale, mentre Giordana, sazia di cioccolatini, era ricoperta di cioccolato da capo a piedi. E la nonna, mia madre, ha anche osato chiedermi: "Ma stasera che mangia?". Come se ci fosse spazio per altro dopo quella maratona di cioccolato. Alla sua età non mi era permesso mangiare gelato al cioccolato per non sporcarmi e perché, a detta di altri, ero piuttosto in carne. Questo aneddoto, frequentemente raccontato dai miei genitori, narra di come mia nonna paterna, incaricata di non farmi mangiare il gelato al cioccolato, fallì splendidamente nella sua missione. Non solo lo mangiai, ma ne fui anche completamente estasiata.

Ebbene sì, se questo non è sabotaggio! E allora, rifletto: i nonni sono forse gli anarchici del nucleo familiare moderno? La loro missione segreta sembra essere quella di sovvertire ogni regola educativa stabilita dai neo-genitori con meticolosità?

Ma riflettendo su queste esperienze, mi rendo conto che dietro a queste apparenti "azioni di sabotaggio" si nasconde molto di più. Il cosiddetto "sabotaggio" dei nonni, in realtà, nasce da un profondo amore e dalla volontà di viziare i loro nipoti. Attraverso questi gesti, sembra che vogliano compensare ogni momento di severità vissuto con i propri figli, trasformando ogni incontro con i nipoti in un'occasione di festa. Questi comportamenti riflettono una complessità emotiva e relazionale che va ben oltre la semplice volontà di contravvenire alle regole parentali. La tendenza dei nonni a viziare i nipoti deriva da un profondo senso di amore e affetto. Il desiderio di coccolare e viziare può essere interpretato come un tentativo di bilanciare le rigidezze che forse hanno applicato nella crescita dei propri figli. I nonni vedono forse nei nipoti un'opportunità di riscatto? Un modo per esprimere un amore incondizionato senza le pressioni e le responsabilità che avevano come genitori? Avendo vissuto in contesti storico-sociali diversi, possono avere una prospettiva sull'educazione che porta a discrepanze sulle "regole" che ritengono importanti per il benessere dei nipoti. Quello che per i genitori può sembrare un atto di sovversione, per i nonni è l'espressione di un approccio educativo più permissivo e indulgente, convinti che viziare i nipoti con amore e attenzioni contribuisca positivamente alla loro crescita emotiva. La mia infanzia, rispetto all'esperienza dei miei figli, offre uno spaccato illuminante sulle mutevoli dinamiche familiari e sull'evoluzione delle pratiche educative attraverso le generazioni. Durante le estati, era normale per me trascorrere le mattine al mare con mia madre, per poi salire a casa con la babysitter prima di pranzo, lasciando mia madre a proseguire la sua giornata. Questo schema rifletteva un tempo in cui era comune affidare i bambini alle cure di babysitter o tate per gran parte della giornata, permettendo ai genitori di dedicarsi ad altre attività sapendo i propri figli in buone mani. Era un'espressione di un approccio più distaccato, nel quale l'indipendenza e la fiducia in figure di cura esterne alla famiglia nucleare erano viste come componenti naturali della crescita dei bambini. Contrastando marcatamente con questa pratica, oggi osservo una tendenza diversa nella mia vita e in quella di alcuni genitori contemporanei. I miei figli, per esempio, trascorrono molto più tempo con me e con il loro padre, piuttosto che con babysitter o altre figure di supporto esterne alla famiglia. Questo cambiamento sottolinea un'inclinazione verso un maggiore coinvolgimento dei genitori nella vita quotidiana dei propri figli, riflettendo una priorità verso la costruzione di legami familiari più stretti e un'attenzione costante al loro sviluppo ed educazione. Questa transizione dalle babysitter alla maggiore presenza genitoriale illustra non solo un cambio nelle preferenze personali ma anche un'evoluzione nelle norme sociali riguardanti l'educazione dei bambini. Sottolinea una crescente enfasi sulla qualità del tempo trascorso in famiglia, sulla sicurezza emotiva e sull'importanza di un ambiente familiare coeso per il benessere dei bambini. I nonni, che possono ricordare e magari ancora preferire le modalità educative del passato, possono trovare in questi cambiamenti un terreno di divergenza dalle proprie esperienze e convinzioni. Tuttavia, il loro "sabotaggio" può essere visto come un tentativo di amalgamare le pratiche del passato con il presente, cercando di arricchire l'esperienza dei nipoti con un senso di libertà e indipendenza che ritengono prezioso, proprio come fu per me nella mia infanzia. Per chi ha la fortuna di averli, il ruolo dei nonni nella vita dei nipoti rimane comunque insostituibile. Offrono una forma di amore che si distingue per la sua generosità e assenza di condizioni. Questi momenti di "sabotaggio" creano ricordi indimenticabili per i nipoti, rafforzando il legame affettivo e trasmettendo loro il senso di essere speciali e profondamente amati. La loro disponibilità a viziare i nipoti nasce da un desiderio di vedere la loro felicità, un regalo che va oltre qualsiasi cioccolatino extra o ora in più davanti ai videogiochi.

La chiave per gestire queste dinamiche intergenerazionali risiede nella comunicazione e nel rispetto reciproco. È importante per i genitori esprimere le proprie preoccupazioni e aspettative, ma è altrettanto cruciale riconoscere il ruolo unico e prezioso che i nonni hanno nella vita dei loro nipoti. Forse un po' di "sabotaggio nonnico", che sperimento ancora grazie alla presenza di mia nonna, non è poi così male. I nonni, con i loro gesti d'amore, ci ricordano l'importanza di lasciare spazio all'imprevisto e alla gioia semplice. Arricchiscono la vita di tutti con un tocco di anarchia familiare che, a ben vedere, è qualcosa di cui non possiamo fare a meno.

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